Il Parco Archeologico del Lago Pistono, di cui è stata inaugurata nel marzo 2017 la prima capanna realizzata, si propone di fornire ai visitatori un percorso avvincente, ma filologicamente corretto, nella Preistoria e Protostoria del Piemonte nord-occidentale. Attraverso il circuito guidato è possibile apprendere come e di cosa vivessero le comunità umane del Neolitico e in quale modo il progresso culturale influenzò la loro quotidianità. La parte archeologica risulta un valore aggiunto al percorso naturalistico (tracce di bacini lacustri intorbati quali il Lago Coniglio e le “terre ballerine”), evidenziando la stretta connessione tra comunità umane e ambiente naturale fin dalla Preistoria e permettendo al visitatore di rivivere una realtà ambientale e culturale di 7000 anni fa viva e percepibile ancora oggi. Particolare attenzione attraverso escursioni strutturate è poi riservata all’osservazione e interpretazione delle tracce del paesaggio antico dalla Preistoria al Medioevo, al fine offrire strumenti per la conoscenza del territorio, obiettivo primario di ogni realtà museale territoriale.
Lo spazio espositivo
Nel giugno 2003 una campagna di scavo archeologico promossa dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino ha messo in luce le tracce di un insediamento palafitticolo riferibile al V millennio a.C. Lo spazio espositivo, dedicato ai rinvenimenti, propone un percorso ricco di suggestioni che vanno oltre l’inquadramento del sito nel contesto territoriale e sono lo spunto per un’approfondita analisi delle tematiche relative ai problemi del Neolitico dell’Italia nord-occidentale con ampi riferimenti anche al di fuori degli stretti limiti geografici. L’esposizione si sviluppa per nuclei tematici corrispondenti a vetrine e pannelli esplicativi attraverso i quali è possibile apprendere le modalità di sussistenza delle comunità umane ivi stanziate.
Le strutture Open Air
A completamento del percorso espositivo museale è possibile passeggiare lungo un tratto del sentiero dell’anello del lago Pistono, apprezzando un percorso archeologico accessibile anche ai disabili e attrezzato con pannelli che illustrano la scoperta e i dati essenziali cronologici e culturali del sito neolitico, in associazione alla pannellistica già esistente, dedicata agli aspetti naturalistici. La ricostruzione open air delle strutture rappresenta una combinazione di fedeltà scientifica e valore didattico con esigenze di durata delle strutture e sicurezza dei visitatori, finalizzata a rendere chiare e comprensibili le tecniche di realizzazione delle strutture risalenti al Neolitico medio. L’area è limitata da una palizzata di recinzione che è stata realizzata con un’intelaiatura di pali portanti e un intreccio di nocciolo, in analogia con il riempimento delle pareti della capanna. Le pareti sono poi rivestite da intonaco ottenuto con un impasto di argilla e sabbia locale con l’aggiunta di paglia, mentre il tetto è in canne palustri a doppio spiovente. Oltre alla capanna sono presenti alcune strutture accessorie, quali un magazzino e una stalla con annesso recinto. I resti vegetali e i resti faunistici rinvenuti nel sito archeologico permettono di ricostruire il tipo di sostentamento e il menu degli abitanti del villaggio neolitico.